Un approccio metacognitivo rivolto allo studio

E' sempre più importante essere consapevoli di ciò che ci circonda e, ancor di più, lo diventa in ambito pedagogico. Ma in che modo la consapevolezza degli stati mentali e dei processi di apprendimento possono svolgere un ruolo cruciale per apprendere in maniera più efficace e continuativa nel tempo? Per rispondere adeguatamente a questa domanda iniziamo con il dare una definizione di Metacognizione e di come questa viene associata ai processi didattici.
Secondo Dario Ianes, docente di Pedagogia Speciale e didattica Speciale, nonchè fondatore delle Edizioni Erickson di Trento:
"Nell'ottica metacognitiva I'attenzione dell'insegnante non è tanto rivolta all'elaborazione di materiali o metodi nuovi per processi cognitivi primari (ad esempio, leggere, calcolare, ricordare, ecc.). Questo andare al di là della cognizione significa innanzitutto sviluppare nell'alunno la consapevolezza di quello che sta facendo, del perchè lo fa, di quando è opportuno farlo e in quali condizioni; l'approccio metacognitivo tende poi anche a formare le capacità di essere "gestori" diretti dei propri processi cognitivi, dirigendoli attivamente con proprie valutazioni e indicazioni operative"
La consapevolezza quindi, svolge un ruolo fondamentale. Ma in che modo la metacognitività dei propri processi didattici può favorire e migliorare i processi di apprendimento? La metacognizione può favorire diversi processi mentali fondamentali nell'individuo:
- Pensiero flessibile: in quanto si prende consapevolezza sia di possedere un pensiero critico e sia che esistono vari modi di concepire la stessa realtà.
- Strategia mentale: essere a conoscenza dei propri processi cognitivi aumenta la progettualità nell'individuo nell'adottare la migliore strategia per il raggiungimento dell'obiettivo . Questo processo, appunto, si realizza attraverso fasi scelte per raggiungere il risultato sperato.
- Pensiero oggettivo e soggettivo: adottare un pensiero critico oggettivo al compito da svolgere, sembra portare maggiori risultati poichè distanzia il soggetto dall'attribuzione soggettiva che potrebbe condizionare una corretta valutazione.
- Introspezione: in quanto favorisce un maggiore e migliore dialogo con se stessi per il raggiungimento dell'obiettivo.

"La didattica metacognitiva è un modo di fare scuola, sia nelle normali attività curricolari sia nel recupero e sostegno, che utilizza deliberatamente e sistematicamente i vari concetti e le metodologie derivati dagli studi sulla metacognizione."
Dario Ianes
Ma su quali livelli è possibile distinguere e distribuire le caratteristiche principali della metacognizione? E' possibile distinguere quattro livelli fondamentali che vanno a configurare questi processi:

1) Livello 1 - Livello sul funzionamento della mente ( Teoria della mente): la teoria sta ad indicare la capacità dell'individuo di concepire e distinguere il proprio pensiero da quello altrui. In questa fase l'individuo inizia a percepire di avere un pensiero autonomo. Premack e Woodruff
2) Livello 2 - Autoconsapevolezza del proprio funzionamento metacognitivo (consapevolezza personale dei propri processi e del perchè volgiamo verso alcune strategie anzichè altre a livello mnemonico). Flavell e Wellmann
3) Livello 3 - Uso generalizzato di alcune strategie di autoregolazione cognitiva ed emotiva. Brown
4) Livello 4 - Variabili psicologiche quali:
- Locus of Control;
- Senso di autoefficacia;
- Attribuzioni e credenze generali e specifiche;
- Autostima;
- Motivazione.
Borkowsky e Muthukrishna
Risulta così in costante aggiornamento il tema dell'apprendimento. Tuttavia, al di là delle nuove teorie e dei modelli applicativi, per un efficace miglioramento dell'individuo, l'ascolto, la flessibilità e l'empatia svolgono sempre un ruolo fondamentale per far sì che egli si senta a suo agio nell'affrontare le nuove tematiche che la scuola gli propone. Rendere partecipe l'alunno e favorire la proattività allo studio, danno maggiori risultati quando l'ambiente di apprendimento presenta un clima di ascolto e privo di giudizi.
